La demenza senile è una malattia neurologica che comporta la perdita delle capacità intellettive e delle funzioni mentali che abbiamo acquisito e attivato nel corso della vita.
Si tratta di una patologia che si verifica solitamente in persone che hanno più di 65 anni.

Nel mondo, ne sono affetti circa 55 milioni di soggetti mentre in Italia colpisce dall’1% al 5% della popolazione sopra i 65 anni e circa il 30% della popolazione sopra gli 80 anni (ISS).

Quali sono i tipi di demenza

Quando si parla di demenza senile è opportuno specificare di quale tipologia di demenza si tratti e quali siano le differenze tra di esse. Con il termine generico di “demenza” non si indica infatti una malattia specifica, ma piuttosto una vasta gamma di sintomi associati al declino della memoria o di altre abilità cognitive.

Morbo di Alzheimer

Il morbo di Alzheimer è la forma di demenza più comune e più diffusa e colpisce circa il 5% delle persone con più di 60 anni. In Italia si stimano circa 500mila ammalati (ISS, 2022). I malati di Alzheimer hanno forti disturbi della memoria recente, con difficoltà di orientamento nello spazio e nel tempo che possono portare a una progressiva perdita di autonomia.

Demenze vascolari

Le demenze vascolari sono causate da piccoli infarti cerebrali ripetuti (ischemie cerebrali o ictus) che conducono a disturbi cognitivi a volte accompagnati da difficoltà motorie. Le patologie cardiovascolari croniche possono essere alla base di queste tipologie di demenze.

Demenze da corpi di Lewy

Le demenze da corpi di Lewy hanno un profilo simile a quello del morbo di Alzheimer ma mostrano segni simili al morbo di Parkinson, come tremore e rigidità muscolare.

Demenze fronto-temporali

Le demenze fronto-temporali sono riconoscibili per apatia, tendenza all’irritabilità, afasia (difficoltà a comprendere il linguaggio) e disfasia (difficoltà di espressione).

 Quali sono le cause delle demenze e i fattori di rischio?

Le cause scatenanti delle demenze sono tuttora poco chiare anche se, secondo gli studi scientifici, possono essere ricondotte a due processi osservabili in età avanzata:

  1. la morte delle cellule nervose cerebrali
  2. il malfunzionamento delle comunicazioni tra cellula e cellula.

La prevenzione primaria, rivolta ai soggetti sani, va a lavorare sui comportamenti da tenere per mantenere le proprie condizioni di benessere fisico, psichico e sociale e allontanare la comparsa di malattie come la demenza.

Le cose da evitare, perché aumentano il rischio di malattie croniche e degenerative, sono:

  • eccesso di colesterolo nel sangue
  • fumo di sigaretta
  • eccessivo consumo di alcool
  • pressione alta
  • sedentarietà
  • diabete
  • ipertensione
  • obesità
  • trascurare i sintomi depressivi

Cosa fare per prevenire la demenza senile

Per prevenire la demenza senile è buona norma concentrarsi sul benessere completo della persona.

Benessere fisico

Al momento disponiamo di pochi studi epidemiologici sulle associazioni di cibo e sviluppo della malattia.
Tuttavia, da tempo, le abitudini alimentari degli over 65 sono oggetto di studi da parte delle principali università e centri di ricerca internazionali. Nel marzo 2019 è stato pubblicato uno studio sulla rivista Neurology che dimostra come regimi alimentari sani influiscano positivamente sulla funzione cognitiva, prevenendo forme di demenza senile.

Cosa si intende per regime alimentare sano?

Le norme di una buona alimentazione per gli over 65 non si differenziano molto da quelle dell’età adulta: tanta frutta e verdura fresche, cereali soprattutto integrali, proteine soprattutto di origine vegetale (ottimi i legumi), pochi grassi (no al burro e alla margarina) e zuccheri semplici (limitando il consumo di dolci) e tanta acqua che va bevuta anche quando non si ha sete.

Al fine di evitare il sovrappeso è anche opportuno diminuire il numero di calorie ingerite, visto che negli anziani diminuiscono il metabolismo basale e la massa muscolare e quindi si consumano meno energie.

Per mantenere una buona forma fisica è poi opportuno camminare, fare giardinaggio o fare uno sport almeno tre volte a settimana.

Benessere psichico e sociale

Il benessere psichico e sociale è fondamentale per ogni essere umano che ha bisogno di relazionarsi con gli altri. La relazione ci identifica, ci consente di riconoscere la nostra posizione nel mondo, di dare un senso agli eventi, alle esperienze e alla vita.

Proprio per questo, la prevenzione della demenza senile passa da:

  • avere buoni legami sociali con un certo numero di amici e conoscenti di cui ci si fida, in modo da evitare di chiudersi in sé stessi
  • svolgere molte attività ricreative diverse che mantengono alto il livello di curiosità (suonare strumenti musicali, ballare, fare yoga, dipingere, fare giardinaggio, pescare, disegnare, fare un corso di fotografia)
  • mantenere il cervello attivo con giochi come i cruciverba, i puzzle, il sudoku, giocare a scacchi o a dama, leggere, imparare nuove lingue, iscriversi all’università della terza età.

Come inizia la demenza senile

La demenza senile inizia di solito in modo lento e va spesso a confondersi con alcune caratteristiche tipiche dell’invecchiamento, come il non tenere a mente tutto.
I campanelli di allarme che ci devono spingere a chiedere una diagnosi medica sono i seguenti:

  • perdita di memoria a breve e a lungo termine
  • difficoltà a svolgere i compiti quotidiani basilari, come cucinare, usare gli elettrodomestici, svolgere il proprio lavoro
  • difficoltà a concentrarsi, fare i calcoli e mantenere l’attenzione
  • confusione riguardo al tempo e al luogo in cui ci si trova
  • cambiamenti repentini d’umore: come se la persona non fosse più la stessa. Potrebbe repentinamente smettere di svolgere hobby e attività tanto amate, mostrando ansia, sospetto o addirittura diventando aggressiva o cercando di fuggire da casa
  • scarsa capacità di giudizio: disinibizione sessuale, sperpero di denaro, perdita d’interesse verso la pulizia e la cura personali.

Come si fa la diagnosi

Sono necessari una serie di esami per formulare una diagnosi corretta di demenza senile in quanto non esiste un indicatore unico. Tra gli esami utilizzati rientrano:

  1. esame neurologico completo che vada a valutare i riflessi, le abilità motorie e le funzioni sensoriali
  2. accurata anamnesi della storia clinica del paziente (patologie pregresse, familiarità, farmaci assunti)
  3. esame obiettivo accurato per valutare sintomi, segni evidenti o meno evidenti
  4. TAC e risonanza magnetica per evidenziare eventuali processi di atrofia della corteccia cerebrale (tipici del morbo di Alzheimer) o eventuali alterazioni cerebrovascolari (tipiche della demenza vascolare).
  5. esame cognitivo che valuta comportamento, capacità di memoria, di ragionamento e di linguaggio
  6. esami di laboratorio specifici.

Come si cura la demenza senile

Purtroppo il peggioramento dei sintomi è inevitabile, a causa del progressivo deterioramento sempre più esteso ed irreversibile che colpisce le cellule del cervello.

Tuttora non esistono cure in grado di rallentare la degenerazione delle cellule, specie per il morbo di Alzheimer e la demenza vascolare.

Esistono tuttavia dei farmaci e delle terapie che possono migliorarne i sintomi e cercare di ritardare la perdita di autonomia di chi ne è affetto che verranno prescritti in funzione delle problematiche specifiche del paziente.

La demenza senile resta ancora una malattia complessa e in fase di studio. Nella cura c’è tuttavia un’altra persona da non dimenticare: il caregiver. Chi si occupa in modo continuo di un malato di demenza, rispetto a chi segue altre disabilità, si trova a sopportare un maggior impegno sia per la quantità di ore ma soprattutto per lo stress psico fisico.

Nelle nostre strutture il personale specializzato accoglie persone affette da demenze e offre supporto e sostegno al caregiver coinvolto.