Saper riconoscere i sintomi della disidratazione nell’anziano è di vitale importanza perché permette di intervenire tempestivamente ed evitare gravi conseguenze.
Durante la terza età la carenza di liquidi aumenta e diventa ancor più pericolosa con il crescere delle temperature e dell’afa estiva.
Gli anziani, infatti, hanno una ridotta risposta alla sete e una minore quantità di liquidi nel corpo. Inoltre, la presenza di patologie e la mancanza di autonomia possono contribuire a accrescere il rischio di disidratazione.
È importante che i caregiver riconoscano i segni di disidratazione negli anziani, li trattino tempestivamente e sappiano come prevenirli.

Che cosa causa la disidratazione negli anziani

Vediamo insieme cosa causa con maggiore frequenza la disidratazione negli anziani.

Maggiore perdita di liquidi a causa del caldo

L’acqua rappresenta una parte molto rilevante del nostro corpo ed è quindi centrale per lo svolgimento di molteplici funzioni, a tutte le età.

Reintegrare la giusta quantità di acqua che è stata persa tramite il sudore, le urine, le feci e la respirazione è dunque imprescindibile a qualunque età e lo è ancor più per gli anziani.

Nell’adulto medio le perdite di acqua attraverso l’aria espirata, la perspirazione e la sudorazione assommano normalmente a circa 600-1000 ml/giorno. Le perdite totali dipendono dalle condizioni ambientali (un aumento della temperatura ambientale da 24 a 31°C determina il raddoppio di questa quantità), dalle condizioni fisiologiche (un incremento della temperatura corporea di 2°C comporta il raddoppio delle perdite di acqua attraverso la perspirazione) e, ovviamente, dal livello di attività fisica”. (Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina).

Riduzione della sensibilità alla sete

Come anticipato in precedenza, l’invecchiamento rende meno consapevoli della sete e riduce gradualmente la capacità del corpo di regolare il proprio equilibrio di liquidi.

La disidratazione negli anziani è dovuta quindi a una scarsa assunzione di acqua ma può verificarsi per altre ragioni, come la sudorazione eccessiva, la diarrea, il diabete oppure può essere legata all’assunzione di farmaci diuretici (come quelli che tengono sotto controllo la pressione sanguigna).

Ridotta funzionalità renale a causa dei minori fluidi corporei

Il nostro corpo perde progressivamente acqua con il crescere dell’età.
Negli adulti l’acqua rappresenta il 60% negli uomini e il 50%-55% nelle donne (Ministero della Salute).
Gli uomini hanno di norma una massa muscolare maggiore e una percentuale di grasso corporeo inferiore, permettendo così alle cellule muscolari di trattenere più acqua. Dopo i 60 anni, la percentuale scende al 50% per gli uomini e al 46% nelle donne.

Inoltre, la capacità dei reni di rimuovere le tossine dal sangue diminuisce progressivamente con l’età causando una maggiore perdita di acqua.

Le conseguenze della disidratazione

Se la disidratazione non viene prontamente identificata e trattata, le conseguenze possono diventare molto gravi:

  1. crampi muscolari
  2. debolezza e irritabilità
  3. nausea e vomito
  4. stipsi
  5. profonda debolezza con abbassamento della pressione sanguigna
  6. insufficienza renale e infezioni urinarie
  7. allucinazioni
  8. riduzione o perdita di coscienza
  9. colpo di calore estivo
  10. aritmia cardiaca
  11. tromboembolie
  12. decesso

Come riconoscere i sintomi della disidratazione nell’anziano

Vista la gravità degli effetti della disidratazione sull’anziano, i caregiver devono prestare la massima attenzione nel riconoscerne prontamente i sintomi.

Sintomi da disidratazione lieve

I sintomi della disidratazione lieve sono:

  • secchezza delle mucose di bocca e occhi
  • colore scuro delle urine
  • crampi muscolari
  • mal di testa
  • stanchezza, affaticamento, malessere generale
  • sonnolenza e irritabilità

Sintomi da disidratazione grave

I sintomi della disidratazione grave sono:

  • bassa pressione sanguigna
  • crampi muscolari severi
  • aumentato battito cardiaco
  • difficoltà di movimento
  • confusione e disorientamento
  • svenimenti
  • mancanza di sudorazione anche se la temperatura è elevata
  • diarrea e vomito che durano più di 24 ore

L’Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina della Regione Autonoma del Friuli Venezia Giulia, riporta in un opuscolo informativo una checklist tratta da “Evidence- based nursing e pratica clinica” che può venire in aiuto di caregiver e familiari per valutare in modo oggettivo la disidratazione nell’anziano oggetto di cura.
Il rischio di disidratazione risulta più elevato quanto maggiore è il numero di indicatori presenti nella checklist.

Ne proponiamo qui un estratto:

Caratteristiche personali
  • Età > 85 anni
  • Indice di massa corporea < 21 o > 27 kg/m2
  • Sesso femminile
Condizioni di salute
  • Demenza
  • Depressione
  • Diabete mellito
  • Ictus cerebrale
  • Incontinenza urinaria
  • Insufficienza renale
  • Malnutrizione
  • Aritmia cardiaca
  • Disidratazione pregressa
  • Infezioni ricorrenti
Assunzione di liquidi
  • Richiede assistenza per bere
  • Può bere da solo, ma si dimentica
  • Assume meno di 1 litro e mezzo di acqua al giorno
  • Ha senso di soffocamento
  • Non trattiene i liquidi assunti e vomita
  • Mangia meno del 50% del cibo offerto
  • Richiede aiuto per alimentarsi

 

Come idratare una persona anziana

Per idratare una persona anziana e per combattere i sintomi della disidratazione, se sei un caregiver:

  • ricordagli di bere spesso durante il giorno;
  • tieni l’acqua in luoghi accessibili a facilmente raggiungibili;
  • pensa ad un facile accesso al bagno se l’anziano è preoccupato di non arrivare in tempo dopo aver bevuto;
  • quando somministri l’eventuale terapia farmacologica in capsule, ricorda di porgere sempre un bicchiere pieno di acqua;
  • elimina alcol e bevande zuccherate;
  • abbassa le tapparelle durante le ore più calde ma non chiudere le finestre per garantire il costante afflusso di aria;
  • fai in modo che la temperatura in casa non sia troppo alta:Efficace è naturalmente l’impiego dell’aria condizionata, che tuttavia va usata con attenzione, evitando di regolare la temperatura a livelli troppo bassi rispetto alla temperatura esterna. Una temperatura tra 25-27°C con un basso tasso di umidità è sufficiente a garantire il benessere e non espone a bruschi sbalzi termici rispetto all’esterno. Da impiegare con cautela anche i ventilatori meccanici, che accelerano il movimento dell’aria, ma non abbassano la temperatura ambientale; per questo il corpo continua a sudare… Quando la temperatura interna supera i 32°C, l’uso del ventilatore è sconsigliato perché non è efficace per combattere gli effetti del caldo.” (Ministero della Salute);
  • predisponi pasti a base di frutta e verdura limitando gli alimenti salati e grassi perché favoriscono la ritenzione idrica;
  • fagli indossare abiti leggeri in lino e cotone.

Riconoscere i sintomi della disidratazione negli anziani è importante per reintegrare i fluidi persi e scongiurare conseguenze gravi.

La prevenzione della disidratazione è uno dei tanti ambiti che rientrano nell’ampio, attento e delicato percorso di accudimento e cura della persona anziana. Il personale sanitario ed assistenziale delle nostre Residenze per Anziani è molto sensibile a questi aspetti.